Il nuovo “Chiedi allo sviluppatore” è dedicato alla sveglia interattiva Alarmo

Nintendo Italia in queste ore ha pubblicato sul proprio sito ufficiale il nuovo episodio di “Chiedi allo sviluppatore”, una serie di interviste in cui gli sviluppatori Nintendo entrano nel dettaglio dei processi creativi seguiti da Nintendo e degli aspetti per loro più importanti, questa volta dedicato alla Sveglia interattiva Alarmo (Alarmo già disponibile in Italia a 99,99€, al momento per gli abbonati a Nintendo Switch Online).

Se siete interessati trovate l’intervista completa sul sito ufficiale a questo link, in questo articolo vi lasciamo ad alcune delle domande e risposte più significative:

Al giorno d’oggi, Nintendo crea principalmente console e software, non trovate che questo prodotto sia poco convenzionale? Come ha avuto inizio questo progetto così poco convenzionale?

Tamori:
Uno dei nostri progetti in-house era dedicato alla ricerca della tecnologia dei sensori di movimento. Dato che non utilizza una videocamera, questo sensore garantisce un alto livello di privacy. Abbiamo pensato che sarebbe stato particolarmente adatto all’uso nelle camere da letto e così abbiamo deciso di dare inizio a un nuovo progetto per vedere come potevamo sfruttarlo.

Il processo di sviluppo sia stato completamente diverso da quello di un gioco normale?

Tamori:
Sì, completamente diverso. E inoltre, in questo caso, oltre a sviluppatori di software e di hardware, avevamo anche sviluppatori provenienti da un settore che unisce le due cose, chiamato software di sistema. Quindi tre diversi dipartimenti hanno unito le forze fin dalle prime fasi dello sviluppo.

Il termine “sviluppo” copre una grande varietà di campi: sviluppo hardware, che riguarda il prodotto fisico e i suoi meccanismi; lo sviluppo del software di sistema, relativo al sensore di movimento e ai dispositivi interni; e lo sviluppo dell’applicazione software, necessaria per l’allarme e lo schermo. Il modo di lavorare è diverso in base al dipartimento o alla posizione, quindi spesso abbiamo avuto difficoltà relative alla coesione del team e non è stato facile capire come procedere tutti insieme.

Quali sono alcune delle difficoltà che avete dovuto affrontare?

Akama:
Dal punto di vista dello sviluppo dell’hardware, è stato molto difficile creare le specifiche da zero. Le console a cui ho lavorato fino a questo momento hanno sempre avuto delle regole precise, come la forma dell’hardware e il numero di pulsanti. Ma questa volta, dato che non si trattava di una console, queste regole non esistevano. È stato piuttosto complicato decidere le specifiche non avendo un criterio da seguire, come ad esempio quali pulsanti servissero o quanti di ogni tipo.

È mai successo che lo sviluppo si arenasse a causa di fraintendimenti o differenze nella cultura di sviluppo?

Tamori:
Oh sì. Più volte. Soprattutto perché lo sviluppo si è svolto durante la pandemia COVID-19. L’impossibilità di comunicare direttamente ha avuto un forte impatto sul nostro lavoro. A un certo punto, eravamo così persi e disorientati nello sviluppo di Alarmo, che ci siamo fermati per una settimana e ognuno si è dedicato a ciò che voleva.

Avete creato “una sveglia fuori dall’ordinario” dopo svariati tentativi… Presumo che non abbiate deciso subito che design e funzionalità avrebbe avuto. Che tipo di trasformazioni ha subito?

Akama:
Abbiamo portato con noi alcuni prototipi. Questo è uno dei primi.

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